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Fine del mercato tutelato

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Dopo una serie infinite di proroghe, il 2024 sarà l’anno nel quale cesseranno sia il mercato tutelato del gas, terminato il 10 gennaio scorso, che quello dell’energia elettrica, il cui termine è previsto per il 1 luglio prossimo.

La fine di questo regime controllato obbliga il cliente a scegliere un fornitore sul mercato libero, ma è giusto ricordare, per evitare inutili allarmismi, che la fornitura di gas ed energia elettrica continuerà a essere garantita anche a chi non opera alcuna scelta. Se, infatti, il cliente finale non sottoscrive le nuove condizioni di fornitura proposte dal fornitore, né un diverso contratto con altro venditore, la società di vendita continuerà a erogare il servizio a condizioni contrattuali simili a quelle delle offerte Placet, ovvero con condizioni equiparate di tutela, decise dall’ARERA (Autorità di regolazione per energia, reti ed ambiente)  e fisse per 12 mesi.

Come noto, nel mercato libero, i fornitori decidono liberamente il prezzo della componente energia e possono proporre offerte, prezzi bloccati, sconti, pacchetti personalizzati e servizi aggiuntivi per andare incontro alle esigenze dei diversi consumatori.

Occorre aggiungere inoltre che il mercato libero prevede il passaggio da un fornitore all’altro senza costi per il consumatore: una volta scelto l’operatore e il piano tariffario, sarà la nuova società di vendita ad occuparsi della voltura senza alcuna interruzione nell’erogazione del servizio.

Nel servizio di maggior tutela che sta andando a concludersi, viceversa, le tariffe sono stabilite e aggiornate da ARERA che ogni 3 mesi aggiorna i costi in base al valore delle materie prime e stabilisce le condizioni contrattuali che gli operatori devono applicare. Sebbene ciò offra stabilità ai consumatori, le tariffe dell’Autorità non includono offerte o promozioni speciali o servizi a valore aggiunto.

E’ evidente quindi che in un regime “libero” la concorrenza tra i singoli operatori dovrebbe portare benefici ai consumatori, con, almeno a livello teorico, risparmi in bolletta. Ma sarà davvero così? Spesso i mercati liberi infatti sono aggirati dai cosiddetti “cartelli industriali”, con la concorrenza che esiste solo sulla carta e alla fine i prezzi, in modo più o meno evidente, vengono concordati fra le società di vendita.

A tal proposito occorrerà che venga pianificata una seria ed efficace attività di vigilanza da parte degli organi preposti per evitare che i teorici benefici della libera concorrenza vengano vanificati da accordi a monte su cui l’utente finale potrà ben poco.

Ad oggi quindi che il termine del mercato tutelato rappresenti un vantaggio o uno svantaggio dal punto di vista economico per i consumatori è ancora presto per dirlo, anche se, almeno in linea teorica, gli utenti in grado di confrontare le varie proposte commerciali ed operare scelte consapevoli basate sui propri profili di consumo, dovrebbero mediamente trarne almeno un minimo di beneficio.

A prescindere da tutto ciò comunque, è doveroso fare un’ultima riflessione sugli oneri di sistema e sulle spese di trasporto, che, anche con la fine del mercato tutelato, continueranno ad essere stabiliti dall’Autorità garante: sarebbe opportuno che il legislatore andasse finalmente a rimodulare tali componenti, che pesano in maniera troppo significativa in bolletta e sulle quali anche un sistema libero e basato sulla concorrenza non ha alcun potere, con una profonda, sostanziale e concreta riforma di tali oneri.

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